“Un detenuto trentenne P.G.W. di nazionalità polacca ha tentato di impiccarsi nel carcere genovese di Marassi. L’insano gesto non è stato portato a termine per il tempestivo intervento dell’agente di sorveglianza”. Lo comunica Eugenio Sarno, segretario generale della Uil-Pa Penitenziari. “È la seconda volta che l’uomo, in carcere per tentato omicidio della figlia di tre anni, tenta il suicidio”.
“In questo mese di febbraio - continua Sarno - a Marassi abbiamo dovuto registrare un suicidio e due tentati suicidi. È evidente che questi gesti di auto soppressione possano essere alimentati anche dalle esasperanti, disumane ed incivili condizioni di detenzione. Marassi -prosegue - in queste ore ospita circa 730 detenuti a fronte di una capienza regolamentare prevista in 450, a tale sovraffollamento fa da contraltare le carenze dell’organico della polizia penitenziaria stimabili in circa 160 unità“.
Dall’inizio del 2011, secondo la Uil-Pa Penitenziari, sono 9 i detenuti morti per suicidio in cella e i tentativi poco meno di 50, ci sono poi gesti di autolesionismo e molte risse”. Questa deriva di morte e violenza - conclude Sarno- è una diretta conseguenza dell’impossibilità ad articolare percorsi di recupero, rieducazione e risocializzazione. Il personale di polizia penitenziaria deve fare i classici salti mortali per garantire servizi sempre al di sotto dei livelli minimi di sicurezza. Educatori, psicologi e assistenti sociali sono sempre più specie rare”.
http://detenutoignoto.blogspot.com/2011/02/genova-detenuto-polacco-trentenne-tenta.html
24 Febbraio, 2011 - 20:14
Fonte: http://detenutoignoto.blogspot.com/2011/02/genova-detenuto-polacco-trentenne-tenta.html [3]