Rapporto Chilcot su guerra in Iraq: ultima tappa o ultima trappola?
Questa settimana, un gruppo di membri dei servizi segreti britannici visioneranno il Rapporto Chilcot, elaborato dall'omonima commissione d'inchiesta britannica sul coinvolgimento del Regno Unito nella guerra in Iraq del 2003 - per verificare che non vi siano contenuti protetti dal segreto di stato. Lo scrive il 9 aprile il Telegraph evidenziando i timori, soprattutto dei parenti di soldati caduti, che l'operazione risulti nell'annacquamento (in inglese un whitewash) delle critiche che potrebbero investire circa 150 tra ex membri di governo, funzionari e militari. Il team delle "spie" ha già incontrato il deputato conservatore John Penrose, incaricato dal Governo di un indebolito David Cameron di preparare la risposta dell'esecutivo al Rapporto.
Secondo Penrose si tratta di una verifica che durerà meno di un mese. Il rapporto sarà quindi consegnato al Primo Ministro e discusso alla House of Commons subito dopo la pubblicazione, attesa a giugno. Ma anche la data della pubblicazioe è fonte di speculazione, perché la pubblicazione del rapporto (atteso da sei anni e che conterà circa due milioni di parole) sarebbe oscurata dal voto il 23 giugno per il referendum sulla permanenza del Regno Unito nell'Unione Europea.
Il lungo percorso ad ostacoli della verità, della conoscenza e dell'accountability sembra finalmente giungere al termine e si sta consumando l'ultima occasione per i potenti di applicare la Ragion di Stato e salvare i loro discutibili interessi particolari, inferendo l'ennesimo grave colpo al Diritto. C'è da sperare che il controllo sia l'ultima tappa e non l'ultima trappola.
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