Il lusso di curarsi

Il lusso di curarsi

Sole 24 Ore - Sanità
5 Apr 2016
Barbara Gobbi

Rinunciano a curarsi. Semplicemente perché di soldi ce ne sono pochissimi. L'onda lunga della crisi persevera: i suoi effetti sulla salute delle persone si allungano come un'ombra della sera. Sugli adulti, sugli anziani. Che rinunciano ad acquistare farmaci, alla prevenzione, alla diagnostica. Altro che appropriatezza. Ci pensano da soli, e tristemente, i potenziali pazienti, a sfilarsi dal circuito dell'assistenza.

Il polso della situazione lo danno i medici che nei loro ambulatori constatano ogni giorno l'amplificarsi di malattie importanti. Tumori, infezioni, diabete, patologie psichiatriche. E' la crisi, bellezza. E picchia duro. Adulti - magari padri e madri di famiglia - e anziani, magari con pensioni che a malapena consentono di mettere insieme il pranzo e la cena, si lasciano andare. Mettono in pericolo la propria salute e la salute pubblica. E nei loro ambulatori, i pediatri lanciano l'allarme su un altro aspetto: i bambini di stranieri irregolari. cresciuti per numero nei loro ambulatori ma sempre più difficili da curare. Qui, la zavorra si chiama anche burocrazia. Sono le carte che mancano a far mancare le cure. E' questo il Ssn che sognavamo?

La povertà spinge a rinunciare a farmaci e assistenza a casa e aumenta i grandi rischi. L'impoverimento crescente e l'ampliarsi delle diseguaglianze zavona i bilanci familiari e incide molto pesantemente sulle cure, anche su quelle essenziali per i pazienti. Che negli ultimi anni sono attivati a "trascurarsi" tanto da consentire la maggiore diffusione di malattie importanti, come quelle oncologiche o il diabete, patologia cronica per eccellenza.

A tracciare un quadro a tinte decisamente fosche è l'ultimo sondaggio CGM Health Monitor, che si avvale - oltre che della consueta collaborazione de Il Sole-24 Ore Sanità - della consulenza e promozione dell'Omceo della Provincia di Bari. Con questa indagine si intende indagare il rapporto tra medicina e condizione di povertà (anche per quanto riguarda l'immigrazione) dal punto di osservazione dei medici delle cure primarie. Sono loro che quotidianamente, nella pratica clinica e nell'attività professionale, si confrontano con le scelte dei pazienti in materia di salute e con le difficoltà che questi incontrano in ambito sanitario.

Ebbene, per l'80% dei camici bianchi il numero dei pazienti che ha rinunciato a curarsi è aumentato negli ultimi anni, e le rinunce riguarderebbero in prima battuta, per un quarto del campione, i farmaci. E farmaci importanti: medicinali o terapie salvavita per il 74% del campione, terapie essenziali per il 40% e indagini diagnostiche essenziali per il 36% degli intervistati. Pesante anche l'abbandono del ricorso all'assistenza domiciliare (per il 22%) e a un'alimentazione sana (13 per cento). Adulti (per il 42%) e anziani (per il 47%) sono le fasce di pazienti più colpite dalla crisi. Con conseguenze inevitabilmente pesanti: la rinuncia a curarsi per ragioni economiche è «talvolta» causa di maggiore diffusione di malattia per il 57% dei medici intervistati e lo è «spesso» per 3 medici su 10 (il 31 per cento).

Gravi le conseguenze stimate: malattie oncologiche, patologie infettive e diabete si sarebbero diffuse in conseguenza dell'impoverimento - probabilmente per la minore attitudine alla prevenzione - con potenziale pericolo per la salute pubblica. Ma il rischio, a parere di chi ogni giorno riceve nel proprio ambulatorio decine di pazienti, è anche e soprattutto per la salute del singolo: la rinuncia agli esami diagnostici - e qui inevitabilmente vien da pensare al "decreto appropriatezza"  - è «spesso» una realtà nel 13% dei casi e lo è «talvolta» nel 56%.

Il focus sugli immigrati irregolari. Nell'ultimo quinquennio la presenza dei "codici Stp" è aumentata per il 53% degli intervistati, che confermano il quadro epidemiologico già roto tra i migranti: malattie dermatologiche, patologie infettive e, ad ampia distanza, cronicità Ma il focus sottolinea soprattutto le difficoltà burocratiche incontrate nella presa in carico dei bimbi figli di stranieri iregolari: le denuncia il 69 per cento dei pediatri. Come dire che proprio per i più fragili l'accesso alle cure si attesta un percorso a ostacoli. 

http://www.associazionelucacoscioni.it/rassegnastampa/il-lusso-di-curarsi

Fonte: http://www.associazionelucacoscioni.it/rassegnastampa/il-lusso-di-curarsi