Cosa ci insegna Marco Pannella

04/04/2016

In questi giorni Marco Pannella riceve riconoscimenti da tanta parte di quel mondo politico che fino a ieri lo considerava come sappiamo; lacrime di coccodrillo, vien da pensare. Ma no: scacciamolo, questo brutto pensiero. Però proprio mentre si riconosce a Pannella quello che da sempre è di Pannella, molto forse ancora dell’essenziale sfugge. Per esempio, l’aver fatto sua, da anni, l’affermazione attribuita a Paolo di Tarso: “Spes contra spem”, essere speranza contro l’aver speranza; e tutto quello che significa e comporta. 

Pannella non si stanca di ricordare che l’Italia è un regime antidemocratico senza più diritto; e che la Costituzione è stata distrutta fin dagli anni ’50: “Non c’è differenza antropologica tra destra e sinistra, anche se questo non significa che siano uguali. Sessant’anni di partitocrazia antifascista, venuti dopo venti di partitocrazia fascista, sono la metamorfosi del male”.

Da sempre coniuga metodo nonviolento con lotta per la difesa del diritto. Almeno due cose, ci insegna Pannella: che il fine non giustifica i mezzi, è un machiavellismo d’accatto; piuttosto i mezzi prefigurano e qualificano il fine. E, mutuando Henry Bergson, che la durata è la forma delle cose. Poi, certo, gli dobbiamo tanto altro; per ora basti dire che è grazie al “matto” Pannella se tutti noi, oggi, ci possiamo permettere d’essere “saggi” e “ragionevoli”.

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Fonte: http://www.radicalparty.org/it/content/cosa-ci-insegna-marco-pannella